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L’età delle donne
Volevo fare il medico
Osservare la natura e ammirarne la sua perfetta evoluzione, la sua ciclicità sempre uguale e ogni volta diversa, un mistero che si rinnova e replica se stessa, il cui fascino non risparmia alcun bambino.
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L’età delle donne
Volevo fare il medico
Osservare la natura e ammirarne la sua perfetta evoluzione, la sua ciclicità sempre uguale e ogni volta diversa, un mistero che si rinnova e replica se stessa, il cui fascino non risparmia alcun bambino.
INFANZIA
Durante l’infanzia la prima osservazione della bambina nel suo sviluppo fisico, sessuale e psicologico è affidato da sempre ai genitori che a loro volta si rivolgeranno al medico specialista in presenza di eventuali perplessità.
L’infanzia è quel periodo che va dalla nascita al compimento dei dodici anni.
Durante questo lasso di tempo l’attenzione sarà rivolta a verificare la regolarità e l’integrità dell’apparato genitale esterno e il suo progressivo sviluppo.
Infezioni vulvari
L’infiammazione dell’introito vaginale e delle piccole e grandi labbra è molto comune nelle bambine soprattutto nella prima età scolastica quando da una una vita esclusivamente familiare si passa a una vita comunitaria e magari ancora incapaci di gestire autonomamente la propria igiene intima. A quest’età la cute e le mucose sono particolarmente fragili e sensibili per cui il grattamento che consegue al prurito può instaurare un meccanismo vizioso favorendo l’infezione da parte di vari agenti patogeni che il ginecologo può riconoscere e curare in maniera mirata.
Sinechie genitali
Alterazioni vulvovaginali precoci possono essere favorite anche da condizioni non immediatamente infettive come per esempio un incompleto scollamento o una fusione delle piccole labbra che prende il nome di sinechie genitali. Il ginecologo saprà spiegare se si tratta di una condizione non patologica e se un atteggiamento di semplice attesa e osservazione possa essere sufficiente, vale a dire se si può confidare in una risoluzione spontanea con l’avvento dell’adolescenza.
Pubertà precoce o ritardata
La pubertà coincide con la comparsa della secrezione pulsatile del GnRH ipotalamico con conseguente attivazione dell’asse ipotalamo – ipofisi – gonadi. Nelle femmine il primo segno evidente di pubertà è l’aumento delle dimensioni della ghiandola mammaria a cui segue la crescita staturale. Si definisce precoce la pubertà qualora i suoi primi segni compaiano in una bambina di età inferiore a otto anni mentre ritardato è lo sviluppo puberale in cui dopo la comparsa del bottone mammaria ( abbozzo delle mammelle), per quattro anni non seguono lo sviluppo degli altri caratteri sessuali secondari. Si tratta di condizioni patologiche non frequenti e dall’inquadramento diagnostico spesso multidisciplinare in cui il ginecologo lavora di concerto con i colleghi pediatri ed endocrinologi.
Obesità e sviluppo sessuale
Lo sviluppo puberale normale necessita di un peso corporeo e di una percentuale di massa grassa adeguati.
Per quanto nella popolazione europea non sia dimostrabile l’associazione tra elevato indice di massa corporea e più precoce comparsa di caratteri sessuali secondari permane la raccomandazione da parte delle Società Scientifiche di sorveglianza medica della bambina obesa prepubere.
Deficit alimentare e sviluppo sessuale
Sul piano evolutivo, in tutte le specie è dimostrata la correlazione tra funzioni neuroendocrine, e quindi capacità riproduttiva, e omeostasi metabolica.
Sul piano clinico, un ridotto apporto energetico in questa fascia di età comporta un rallentamento sia della crescita staturale che della maturazione puberale, soprattutto evidente a livello del seno e un ritardo sulla maturità ossea; sul piano della composizione corporea si verificano una ridotta formazione dei fisiologici depositi adiposi e una rallentata apposizione di di massa ossea con conseguente aumento di rischio di frattura. E’ dimostrato inoltre che nelle forme importanti di ritardo puberale da disturbo alimentare sia l’altezza che la massa ossea definitive possano rimanere deficitarie.
ADOLESCENZA
L’adolescenza è quel complesso periodo evolutivo compreso tra dieci – dodici anni e diciotto anni, età in cui i giovani si confrontano con importanti cambiamenti fisici, sia sul piano strutturale che sessuale, e nuovi atteggiamenti psicologici, come un aumentato senso di indipendenza e una maggiore coscienza di sè, che nell’insieme costituiscono la nuova identità percepita.
Numerosi studiosi concordano nel ritenere l’adolescenza, proprio per le sue caratteristiche di vulnerabilità trasformativa, il momento più opportuno per educare i giovani a una sessualità consapevole e sensibilizzarli alla prevenzione nel senso più ampio del termine, ossia alla protezione di sè stessi. In questa fase le ragazze tendono a svincolarsi dalla stretta frequentazione familiare e preferire la relazione con gli amici. E’ un’età molto delicata le cui scelte possono condizionare la loro vita futura anche in maniera definitiva. Per questo motivo il ginecologo può essere la persona, esterna alla famiglia, che instaura un legame nuovo con le giovani ragazze e le affianca in questo periodo difficile e faticoso.
Irregolarità mestruale
Comparse le prime mestruazioni ( età media in Italia 12 anni e mezzo circa), il cosiddetto menarca, non è scontato che il ritmo mestruale acquisti immediatamente la sua regolarità. Talvolta impiega qualche anno e addirittura non entra a regime fino a 16 anni finchè l’asse ipotalamo – ipofisi – ovaio non matura definitivamente. Così come anche la quantità mestruale può essere molto variabile e dipendente da cause di varia origine; può trattarsi di una ragione endocrina come policistosi ovarica o ipotiroidismo, di predisposizione emorragica, di patologia uterina o farmaci assunti e sarà compito del ginecologo interpretare ed escludere cause più gravi pure possibili.
Amenorrea Primaria
Amenorrea primaria vuol dire mancata comparsa di mestruazione entro i 14 anni e questo può avvenire sia in assenza completa di sviluppo degli altri caratteri sessuali secondari che al termine di un avanzato sviluppo di altezza, di mammelle e di peli pubici. Le cause possono essere diverse e il ginecologo le cercherà tra possibili anomalie anatomiche genitali e alterazioni della funzione endocrina a suoi vari livelli, ovarico, ipofisario e ipotalamico.
Alterazioni della funzione endocrina.
Anomalie anatomiche dell’utero e della regione vulvovaginale.
- Imene imperforato
- Setti vaginali trasversi
- Agenesia vaginale e cervicale
- Sindrome di Rokitansky
Alterazioni della funzione endocrina.
- Disgenesia gonadica
- Sindrome di Turner e altre sindromi legate al cromosoma X
- Patologia organica ipotalamo – ipofisaria
- Perprolattinemia
Amenorrea secondaria
La scomparsa delle mestruazioni per intervalli di 6 mesi in ragazze che hanno già avuto la prima mestruazione prende il nome di amenorrea secondaria. E’ stato già ricordato che nei primi anni dopo il menarca è possibile avere forme di irregolarità evolutive, cioè correlate alla maturazione dei meccanismi di feed-back tra ovaie e ipotalamo-ipofisi, con l’acquisizione di una progressiva regolarità funzionale. Il ginecologo ha il compito di riconoscere le diverse condizioni possibili dopo una prima esclusione di repentino incremento ponderale, segno di iperandrogenismo, o un drastico dimagrimento.
- Amenorrea ipotalamica
- Iperprolattinemia
- Sindrome dell’Ovaio Policistico (PCOS)
- Insufficienza Ovarica Primaria
- Alterazioni anatomiche acquisite
Sindrone dell’ovaio politeistico (PCOS)
La sindrome dell’ovaio policistico è la più comune causa di amenorrea secondaria in età adolescenziale ed è caratterizzata da irregolarità mestruali (scomparsa o riduzione delle mestruazioni, assenza di ovulazioni e sanguinamenti abbondanti), segni di iperandrogenismo (acne, seborrea, peluria), e ovaie piene di piccoli follicoli come tipico segno ecografico. A questi segni caratteristici di questa sindrome spesso si associano resistenza insulinica e alterato metabolismo glucidico con conseguente incremento ponderale, effetti la cui interpretazione e risoluzione è affidata allo specialista ginecologo che provvederà a escludere possibili cause più serie, ridurre al minimo i disturbi e tutelare il più possibile la fertilità e la possibilità di una futura gravidanza.
Acne
Molto comune in età adolescenziale consiste nella comparsa dei cosiddetti brufoli. L’acne si manifesta con microcisti, papule e pustole, ma anche con punti neri (comedoni) e pelle grassa. Può essere causa a quest’età di disagio psicosociale da compromettere anche gravemente la qualità di vita dei giovani. La percezione che le ragazze hanno degli effetti dell’acne può non coincidere con la reale gravità del disturbo stesso per cui spesso tendono a scoraggiarsi e a sospendere le cure o a manipolare i brufoli con possibili danni estetici permanenti. Diagnosi appropriate e cure personalizzate aiutano certamente a ridurre l’espressione di questa affezione di così forte impatto sui giovani.
Irsutismo
L’irsutismo è una condizione caratterizzata da un eccessivo sviluppo di peli nella donna secondo una distribuzione di tipo maschile (labbro superiore, mento, linea alba, etc). E’ un problema, l’irsutismo, particolarmente sentito dalle adolescenti poiché condiziona pesantemente l’aspetto fisico e l’accettazione di sé. Si tratta quasi sempre di eccesso di androgeni le cui cause e possibili terapie sono affidate al ginecologo.
Iperprolattinemia
La prolattina è secreta principalmente dall’adenoipofisi, una ghiandola posta alla base dell’encefalo, ed ha un’azione estrogenosimile sul feed back che controlla e assicura la regolarità mestruale. Le cause del suo aumento possono essere varie ed è sempre il caso di dosarla qualora si assista alla scomparsa delle mestruazioni per oltre sei mesi. Una pronta diagnosi ci consentirà di ottenere ottimi risultati con terapie anche semplici in tempi molto brevi.
Dismenorrea
È un insieme di sintomi associati alla presenza del flusso mestruale che può andare da un lieve dolore addominale a dolore più intenso e irradiato talvolta accompagnato da nausea, vomito e lipotimie. È una situazione che crea profondo disagio nelle ragazze che, ancora in età scolastica, si trovano a gestire situazioni spiacevoli fuori casa o che sono addirittura costrette a rinunciare ai loro impegni quotidiani compresa la frequentazione scolastica stessa. Il ginecologo può escludere anomalie sottostanti, distinguere forme primarie da forme a comparsa secondaria che ammettono cause diverse, e aiutare le giovani donne a gestire una delle problematiche ginecologiche che possono verificarsi.
Sindrome premestruale (SPM)
La sindrome premestruale è un insieme di disturbi fisici e psicocomportamentali che compaiono ricorrentemente nella seconda metà del ciclo mestruale. I sintomi fisici più comuni sono tensione mammaria, ritenzione idrica e cefalea, dolori muscolari e meteorismo; quelli psichici sono labilità emotiva, depressione, ansia, agitazione, rabbia, perdita del controllo, astenia, difficoltà di concentrazione, disturbi del sonno e alterazione dell’appetito. Talvolta la comparsa in fase premestruale di più sintomi tra questi, assume, per la loro gravità, le caratteristiche di una vera e propria sindrome con interferenze anche rilevanti con l’attività scolastica, le relazioni con gli amici e la famiglia, gli impegni personali e sociali. Durante la consulenza ginecologica per sindrome premestruale sarà rilevata la familiarità del problema, le caratteristiche del ciclo, lo stile di vita con il ritmo del sonno, eventuali elementi di stress e stati depressivi o crisi di ansia pregressa e approntata la terapia più appropriata.

ADOLESCENZA
L’adolescenza è quel complesso periodo evolutivo compreso tra dieci – dodici anni e diciotto anni, età in cui i giovani si confrontano con importanti cambiamenti fisici, sia sul piano strutturale che sessuale, e nuovi atteggiamenti psicologici, come un aumentato senso di indipendenza e una maggiore coscienza di sè, che nell’insieme costituiscono la nuova identità percepita.
Numerosi studiosi concordano nel ritenere l’adolescenza, proprio per le sue caratteristiche di vulnerabilità trasformativa, il momento più opportuno per educare i giovani a una sessualità consapevole e sensibilizzarli alla prevenzione nel senso più ampio del termine, ossia alla protezione di sè stessi. In questa fase le ragazze tendono a svincolarsi dalla stretta frequentazione familiare e preferire la relazione con gli amici. E’ un’età molto delicata le cui scelte possono condizionare la loro vita futura anche in maniera definitiva. Per questo motivo il ginecologo può essere la persona, esterna alla famiglia, che instaura un legame nuovo con le giovani ragazze e le affianca in questo periodo difficile e faticoso.
Irregolarità mestruale
Comparse le prime mestruazioni ( età media in Italia 12 anni e mezzo circa), il cosiddetto menarca, non è scontato che il ritmo mestruale acquisti immediatamente la sua regolarità. Talvolta impiega qualche anno e addirittura non entra a regime fino a 16 anni finchè l’asse ipotalamo – ipofisi – ovaio non matura definitivamente. Così come anche la quantità mestruale può essere molto variabile e dipendente da cause di varia origine; può trattarsi di una ragione endocrina come policistosi ovarica o ipotiroidismo, di predisposizione emorragica, di patologia uterina o farmaci assunti e sarà compito del ginecologo interpretare ed escludere cause più gravi pure possibili.
Amenorrea Primaria
Amenorrea primaria vuol dire mancata comparsa di mestruazione entro i 14 anni e questo può avvenire sia in assenza completa di sviluppo degli altri caratteri sessuali secondari che al termine di un avanzato sviluppo di altezza, di mammelle e di peli pubici. Le cause possono essere diverse e il ginecologo le cercherà tra possibili anomalie anatomiche genitali e alterazioni della funzione endocrina a suoi vari livelli, ovarico, ipofisario e ipotalamico.
Alterazioni della funzione endocrina.
Anomalie anatomiche dell’utero e della regione vulvovaginale.
- Imene imperforato
- Setti vaginali trasversi
- Agenesia vaginale e cervicale
- Sindrome di Rokitansky
Alterazioni della funzione endocrina.
- Disgenesia gonadica
- Sindrome di Turner e altre sindromi legate al cromosoma X
- Patologia organica ipotalamo – ipofisaria
- Perprolattinemia
Amenorrea secondaria
La scomparsa delle mestruazioni per intervalli di 6 mesi in ragazze che hanno già avuto la prima mestruazione prende il nome di amenorrea secondaria. E’ stato già ricordato che nei primi anni dopo il menarca è possibile avere forme di irregolarità evolutive, cioè correlate alla maturazione dei meccanismi di feed-back tra ovaie e ipotalamo-ipofisi, con l’acquisizione di una progressiva regolarità funzionale. Il ginecologo ha il compito di riconoscere le diverse condizioni possibili dopo una prima esclusione di repentino incremento ponderale, segno di iperandrogenismo, o un drastico dimagrimento.
- Amenorrea ipotalamica
- Iperprolattinemia
- Sindrome dell’Ovaio Policistico (PCOS)
- Insufficienza Ovarica Primaria
- Alterazioni anatomiche acquisite
Sindrone dell’ovaio politeistico (PCOS)
La sindrome dell’ovaio policistico è la più comune causa di amenorrea secondaria in età adolescenziale ed è caratterizzata da irregolarità mestruali (scomparsa o riduzione delle mestruazioni, assenza di ovulazioni e sanguinamenti abbondanti), segni di iperandrogenismo (acne, seborrea, peluria), e ovaie piene di piccoli follicoli come tipico segno ecografico. A questi segni caratteristici di questa sindrome spesso si associano resistenza insulinica e alterato metabolismo glucidico con conseguente incremento ponderale, effetti la cui interpretazione e risoluzione è affidata allo specialista ginecologo che provvederà a escludere possibili cause più serie, ridurre al minimo i disturbi e tutelare il più possibile la fertilità e la possibilità di una futura gravidanza.
Acne
Molto comune in età adolescenziale consiste nella comparsa dei cosiddetti brufoli. L’acne si manifesta con microcisti, papule e pustole, ma anche con punti neri (comedoni) e pelle grassa. Può essere causa a quest’età di disagio psicosociale da compromettere anche gravemente la qualità di vita dei giovani. La percezione che le ragazze hanno degli effetti dell’acne può non coincidere con la reale gravità del disturbo stesso per cui spesso tendono a scoraggiarsi e a sospendere le cure o a manipolare i brufoli con possibili danni estetici permanenti. Diagnosi appropriate e cure personalizzate aiutano certamente a ridurre l’espressione di questa affezione di così forte impatto sui giovani.
Irsutismo
L’irsutismo è una condizione caratterizzata da un eccessivo sviluppo di peli nella donna secondo una distribuzione di tipo maschile (labbro superiore, mento, linea alba, etc). E’ un problema, l’irsutismo, particolarmente sentito dalle adolescenti poiché condiziona pesantemente l’aspetto fisico e l’accettazione di sé. Si tratta quasi sempre di eccesso di androgeni le cui cause e possibili terapie sono affidate al ginecologo.
Iperprolattinemia
La prolattina è secreta principalmente dall’adenoipofisi, una ghiandola posta alla base dell’encefalo, ed ha un’azione estrogenosimile sul feed back che controlla e assicura la regolarità mestruale. Le cause del suo aumento possono essere varie ed è sempre il caso di dosarla qualora si assista alla scomparsa delle mestruazioni per oltre sei mesi. Una pronta diagnosi ci consentirà di ottenere ottimi risultati con terapie anche semplici in tempi molto brevi.
Dismenorrea
È un insieme di sintomi associati alla presenza del flusso mestruale che può andare da un lieve dolore addominale a dolore più intenso e irradiato talvolta accompagnato da nausea, vomito e lipotimie. È una situazione che crea profondo disagio nelle ragazze che, ancora in età scolastica, si trovano a gestire situazioni spiacevoli fuori casa o che sono addirittura costrette a rinunciare ai loro impegni quotidiani compresa la frequentazione scolastica stessa. Il ginecologo può escludere anomalie sottostanti, distinguere forme primarie da forme a comparsa secondaria che ammettono cause diverse, e aiutare le giovani donne a gestire una delle problematiche ginecologiche che possono verificarsi.
Sindrome premestruale (SPM)
La sindrome premestruale è un insieme di disturbi fisici e psicocomportamentali che compaiono ricorrentemente nella seconda metà del ciclo mestruale. I sintomi fisici più comuni sono tensione mammaria, ritenzione idrica e cefalea, dolori muscolari e meteorismo; quelli psichici sono labilità emotiva, depressione, ansia, agitazione, rabbia, perdita del controllo, astenia, difficoltà di concentrazione, disturbi del sonno e alterazione dell’appetito. Talvolta la comparsa in fase premestruale di più sintomi tra questi, assume, per la loro gravità, le caratteristiche di una vera e propria sindrome con interferenze anche rilevanti con l’attività scolastica, le relazioni con gli amici e la famiglia, gli impegni personali e sociali. Durante la consulenza ginecologica per sindrome premestruale sarà rilevata la familiarità del problema, le caratteristiche del ciclo, lo stile di vita con il ritmo del sonno, eventuali elementi di stress e stati depressivi o crisi di ansia pregressa e approntata la terapia più appropriata.
MENOPAUSA
La menopausa corrisponde ad un momento fisiologico della vita della donna che coincide con ill termine della sua fertilità, assolutamente naturale, e contrassegnato dalla cessazione definitiva dei cicli mestruali per esaurimento dell’attività ovarica. Si definisce con certezza solo dopo un’assenza di flussi mestruali per 12 mesi anche se già alcuni mesi prima della cessazione delle mestruazioni si osservano alterazioni del cic (flussi ravvicinati e abbondanti oppure più distanziati tra loro). Tuttavia in questo periodo della vita alcune donne accusano disturbi per i quali esistono cure e rimedi utili a garantire loro comunque una buona qualità di vita. L’età media della menopausa nel nostro paese si colloca tra i 48 ed i 52 anni, con ampia variabilità da donna a donna; non sono rare infatti menopause precoci o tardive in cui un ruolo importante nell’età menopausale è dato dall’ereditarietà (l’età in cui mamma-sorelle sono andate in menopausa) e dal menarca (età della prima mestruazione).
Perimenopausa o climaterio: come si presenta
La diminuzione degli estrogeni può provocare alcuni disturbi e sintomi, sia di natura neurovegetativa (vampate di calore, sudorazioni profuse, palpitazioni e tachicardia, sbalzi della pressione arteriosa, disturbi del sonno, vertigini, secchezza vaginale e prurito genitale), sia di natura psicoaffettiva (irritabilità, umore instabile, affaticamento, ansia, demotivazione, disturbi della concentrazione e della memoria, diminuzione del desiderio sessuale). Non dobbiamo inoltre sottovalutare l’aumento del peso corporeo, che si verifica in misura variabile in tutte le donne in menopausa e rappresenta un problema in più del 50% delle donne oltre i 50 anni. La carenza estrogenica condiziona, insieme all’età, un rallentamento del metabolismo in generale e aumenta l’appetito con una distribuzione del grasso corporeo “a mela”, cioè a livello della cintura, sede tipica del sesso maschile, che comporta maggior rischio cardio-vascolare.
Perimenopausa o climaterio: come si presenta
La diminuzione degli estrogeni può provocare alcuni disturbi e sintomi, sia di natura neurovegetativa (vampate di calore, sudorazioni profuse, palpitazioni e tachicardia, sbalzi della pressione arteriosa, disturbi del sonno, vertigini, secchezza vaginale e prurito genitale), sia di natura psicoaffettiva (irritabilità, umore instabile, affaticamento, ansia, demotivazione, disturbi della concentrazione e della memoria, diminuzione del desiderio sessuale). Non dobbiamo inoltre sottovalutare l’aumento del peso corporeo, che si verifica in misura variabile in tutte le donne in menopausa e rappresenta un problema in più del 50% delle donne oltre i 50 anni. La carenza estrogenica condiziona, insieme all’età, un rallentamento del metabolismo in generale e aumenta l’appetito con una distribuzione del grasso corporeo “a mela”, cioè a livello della cintura, sede tipica del sesso maschile, che comporta maggior rischio cardio-vascolare.
Irregolarità mestruale
I cicli mestruali cambiano in durata e quantità. Può essere totalmente normale che l’intervallo tra i cicli diminuisca o al contrario si allunghi, talvolta la mestruazione può mancare per uno o più mesi per poi tornare regolare o scemare lentamente. Il flusso può risultare abbondante, scarso o alternarsi a seconda del mese.
Vampate di calore
Corrispondono ad un improvviso senso di calore maggiormente al dorso ad al tronco, talvolta accompagnate da sudorazione intensa. Sono più frequenti durante la notte ma possono presentarsi anche durante la giornata in corrispondenza di eventi emozionali, sforzi o senza una causa scatenante.
Aumento ponderale
Il calo estrogenico ed il rallentamento del metabolismo possono portare la donna ad un aumento di peso e ad una ridistribuzione diversa del grasso corporeo; vi è infatti un aumento del grasso addominale. Proprio per questo motivo è raccomandato fare attenzione all’introito calorico ed aumentare l ‘attività fisica già negli anni della perimenopausa.
Insonnia ed irritabilità
Difficolta all’addormentamento, scarsa qualità del sonno, depressione o sensazione di calo dell’umore possono insorgere in questi anni. Sono per lo più legati, oltre al normale calo ormonale, all’ansia del non saper cosa aspettarsi dagli anni menopausali e all’incertezza e fragilità legate al cambiamento del proprio corpo e all’idea di invecchiamento che questo periodo evoca.
Secchezza vaginale
Accompagnata da calo della libido, dovuta alla diminuzione dei livelli di estrogeni a livello periferico (vulvare e vaginale). I rapporti sessuali possono diventare difficoltosi sebbene fondamentali anche in questo periodo della vita della donna; i tessuti infatti sottoposti a sollecitazione meccanica e sensoriale durante il rapporto tendono a rimanere più turgidi, rallentando il processo di atrofia.
Menopausa conclamata: come gestirla
Le conseguenze più importanti del calo degli estrogeni sono: l’aumento del rischio cardiovascolare (infarto cardiaco, ictus cerebrale, ipertensione) e le patologie osteoarticolari, in particolare l’aumento dell’incidenza dell’osteoporosi. Fino alla menopausa, infatti, le donne hanno un rischio cardiovascolare inferiore a quello degli uomini perché gli estrogeni prodotti dalle ovaie garantiscono una minore quantità di colesterolo nel sangue. Le malattie cardiovascolari rappresentano, inoltre, la principale causa di morte per la donna in menopausa, superando di gran lunga tutte le forme di neoplasie, compreso il cancro della mammella. Si parla di menopausa conclamata solo un anno dopo l’ultima mestruazione. I cicli precedenti che portano alla cessazione definitiva di questi ultimi, possono essere irregolari o, meno frequentemente, regolari per poi non presentarsi più. L’invito alla donna è sempre quello di appuntare il giorno dell’ultima mestruazione per riuscire a calcolare con certezza i 12 mesi. È bene ricordare che le perdite ematiche che sopravvengono dopo questo periodo di tempo sono sempre da considerare patologiche (perdite vaginali atipiche) e richiedono una visita con ecografia transvaginale urgente. Altri segni o sintomi possono spingere la paziente a rivolgersi al proprio ginecologo curante. Tra questi ricordiamo:
Le conseguenze più importanti del calo degli estrogeni sono: l’aumento del rischio cardiovascolare (infarto cardiaco, ictus cerebrale, ipertensione) e le patologie osteoarticolari, in particolare l’aumento dell’incidenza dell’osteoporosi. Fino alla menopausa, infatti, le donne hanno un rischio cardiovascolare inferiore a quello degli uomini perché gli estrogeni prodotti dalle ovaie garantiscono una minore quantità di colesterolo nel sangue. Le malattie cardiovascolari rappresentano, inoltre, la principale causa di morte per la donna in menopausa, superando di gran lunga tutte le forme di neoplasie, compreso il cancro della mammella. Si parla di menopausa conclamata solo un anno dopo l’ultima mestruazione. I cicli precedenti che portano alla cessazione definitiva di questi ultimi, possono essere irregolari o, meno frequentemente, regolari per poi non presentarsi più. L’invito alla donna è sempre quello di appuntare il giorno dell’ultima mestruazione per riuscire a calcolare con certezza i 12 mesi. È bene ricordare che le perdite ematiche che sopravvengono dopo questo periodo di tempo sono sempre da considerare patologiche (perdite vaginali atipiche) e richiedono una visita con ecografia transvaginale urgente. Altri segni o sintomi possono spingere la paziente a rivolgersi al proprio ginecologo curante. Tra questi ricordiamo:
Atrofia vulvo-vaginale
Condizione molto frequente determinata dagli effetti del calo estrogenico sui genitali esterni. La vulva e la vagina diminuiscono infatti la loro componente elastica e trofica, iniziando a manifestare sintomi fastidiosi per la donna come secchezza e/o prurito vaginale, bruciore vaginale, alterazione del pH vaginale con conseguenti possibili perdite vaginali patologiche, disuria (bruciore durante la minzione), dispareunia (dolore durante i rapporti sessuali fino alla loro impossibilità). È molto frequente in menopausa, colpendo in media una donna su due. Il processo di atrofia è di solito lento ma inevitabile negli anni in assenza di una corretta terapia. Può avere risvolti psicologici per quanto riguarda la vita sessuale delle pazienti ma anche la loro quotidianità. Ricordiamo che una vita di coppia sessualmente attiva, anche in menopausa, tende a mantenere i tessuti turgidi ed a rallentare tale processo.
Vampate di calore
Corrispondono ad un improvviso senso di calore maggiormente al dorso ad al tronco, talvolta accompagnate da sudorazione intensa. Sono più frequenti durante la notte ma possono presentarsi anche durante la giornata in corrispondenza di eventi emozionali, sforzi o senza una causa scatenante. Hanno una durata nel tempo variabile, in media dai 2 ai 5 anni, ma in alcuni casi di più. Tendono poi a risolversi spontaneamente negli anni a seguire.
Insonnia ed irritabilità
Difficoltà all’addormentamento, scarsa qualità del sonno, depressione o sensazione di calo dell’umore possono insorgere in perimenopausa per poi andare a diminuire negli anni. Sono per lo più legati al normale calo ormonale ed il corpo tende pian piano ad abituarsi alla nuova condizione andando incontro ad un adattamento e pertanto alla diminuzione dei sintomi.
Prolasso vescicale-uterino-rettale
Consiste in un abbassamento-fuoriuscita degli organi pelvici (vescica-utero-retto) attraverso la vagina a causa di aumento della pressione addominale e/o un indebolimento del pavimento pelvico (lesione dei tessuti sospensori degli organi pelvici). È più frequente in donne con pregressi parti vaginali ed in tutte le condizioni che determinino un aumento della pressione addominale come obesità, stitichezza, tosse, ecc
Incontinenza urinaria
Perdita involontaria di urina. Distinguiamo incontinenza da sforzo, cioè perdita di urina legata a piccoli sforzi come uno starnuto, un colpo di tosse, il sollevare un peso anche di lieve entità, ecc; parliamo invece di incontinenza da urgenza quando in seguito allo stimolo urinario, vi è una necessità impellente di mingere e talvolta la donna non riesce ad arrivare ai servizi in tempo. L’incontinenza da urgenza dipende da un’ipercontrattilità del muscolo detrusore della vescica, quella da stress, invece, deriva da un’ipermobilità uretrale e da una riduzione del tono dello sfintere uretrale. In entrambi i casi si tratta senza dubbio di una condizione invalidante per la quotidianità della donna ma nella maggior parte dei casi risulta essere risolvibile o quantomeno migliorabile.
È sempre possibile cercare di prevenire, o migliorare quando già presenti, tutti questi sintomi di disconfort per la paziente. Il consiglio è di rivolgersi il prima possibile al vostro specialista di riferimento che saprà accompagnarvi con validi consigli e fornirvi le corrette opzioni terapeutiche.
ESAMI
In menopausa è sempre raccomandabile la visita ginecologica con ecografia transvaginale e PapTest ogni 18-24 mesi, anche in assenza di sintomi. Infatti la maggior parte delle patologie oncologiche ginecologiche, a maggior insorgenza tra i 55 ed i 65 anni, sono asintomatiche fino agli stadi avanzati. L’ecografia transvaginale pelvica ed il pap test rimangono fondamentali per la prevenzione e la diagnosi precoce. In presenza di sintomi è utile prenotare una consulenza dal ginecologo per poter trattare tempestivamente i disturbi prima della loro cronicizzazione. Il vostro ginecologo è la persona più competente con cui parlare ad esempio di terapie ormonali sostitutive o fitoterapiche, del trattamento dei cicli perimenopausali abbondanti o emorragici, della secchezza vaginale o dell‘incontinenza nonchè di possibili disagi sessuali correlabili all’ipoestrogenismo menopausale. In presenza di perdite vaginali atipiche, è fortemente raccomandabile la visita con ecografia nel più breve tempo possibile. In base all’esito dell’ecografia, il ginecologo saprà indirizzarvi al percorso diagnostico-terapeutico più indicato per voi. È possibile infatti che durante l’esame pelvico di routine o in seguito a riscontro da parte della paziente di perdite atipiche, il ginecologo possa riscontrare un inspessimento endometriale. La parte interna dell’utero chiamata endometrio, infatti, nel periodo menopausale è sempre sottile, solitamente inferiore ai 4 mm. È possibile che per stimoli ormonali più o meno patologici, possa andare incontro ad un inspessimento che va sempre indagato con esami specifici (isteroscopie) ed eventuali biopsie per escludere cause tumorali maligne. Utile inoltre nella valutazione osteoarticolare può essere l’esecuzione preventiva, o nel corso di terapie integrative per verificarne l’efficacia, della mineralometria ossea computerizzata (DEXA) per valutare il rischio di possibili fratture attraverso lo studio densitometrico delle ossa.