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Luigi Troiano
Prevenzione
GinecologicaOltre che un semplice concetto, la prevenzione è un atteggiamento, oggi ormai imprescindibile, quando ci si prende cura del nostro corpo.
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Luigi Troiano
Prevenzione
GinecologicaOltre che un semplice concetto, la prevenzione è un atteggiamento, oggi ormai imprescindibile, quando ci si prende cura del nostro corpo.
Con la prevenzione possiamo riuscire a ridurre o addirittura a evitare la comparsa di determinate malattie come anche a contenere e controllare il rischio della loro ricomparsa.
Già una regolare attività fisica unitamente a un’alimentazione varia, sana e regolare sono considerati elementi fondamentali per un corretto stile di vita a tutela della salute della donna.
E’ sufficiente un controllo annuale dal proprio specialista di fiducia che, attraverso innanzitutto un momento di attento e sensibile ascolto, un esame clinico mirato sia genitale che senologico accompagnato se necessario da una ecografia pelvica e da un PapTest, provvede a rassicurare la paziente sulle proprie condizioni di salute attuali nonchè sulle sue prospettive riproduttive.
QUANDO
iniziare ad andare dal ginecologo
Con la prevenzione possiamo riuscire a ridurre o addirittura a evitare la comparsa di determinate malattie come anche a contenere e controllare il rischio della loro ricomparsa.
Già una regolare attività fisica unitamente a un’alimentazione varia, sana e regolare sono considerati elementi fondamentali per un corretto stile di vita a tutela della salute della donna.
E’ sufficiente un controllo annuale dal proprio specialista di fiducia che, attraverso innanzitutto un momento di attento e sensibile ascolto, un esame clinico mirato sia genitale che senologico accompagnato se necessario da una ecografia pelvica e da un PapTest, provvede a rassicurare la paziente sulle proprie condizioni di salute attuali nonchè sulle sue prospettive riproduttive.
COSA
si può prevenire
Gravidanze non desiderate
Disporre di informazioni adeguate sui vari strumenti o comportamenti che si possono adottare per evitare di concepire una gravidanza senza volerlo è sicuramente molto utile e opportuno a ogni età. Durante la consulenza contraccettiva il ginecologo discuterà con la paziente e stabilirà cosa sia meglio fare per lei anche alla luce delle sue condizioni generali e della sua storia familiare, di eventuali esami ematochimici disponibili e semmai della sua abitudine al fumo di sigaretta.
Malattie a trasmissione sessuale
L’informazione e l’educazione a comportamenti sessuali responsabili è la strategia migliore da adottare per le malattie a contagio sessuale in considerazione del decorso spesso asintomatico e del quadro clinico aspecifico di molte di queste infezioni. Le infezioni trasmesse con i rapporti sessuali costituiscono un gruppo di malattie molto vasto e diffuso nel mondo che possono essere causa di sintomi acuti, affezioni croniche o gravi complicanze anche a lungo termine con ricadute sulla fertilità futura sia del maschio che della femmina o l’insorgenza di lesioni precancerose. Secondo i dati del Ministero della Salute i giovani tra i 15 e i 25 anni rappresentano la fascia di età più esposta allo sviluppo di queste patologie.
I liquidi organici infetti ( sperma, secrezioni vaginali, sangue, saliva ) possono veicolare gli agenti responsabili delle varie malattie attraverso rapporti sessuali di qualsiasi tipo ( vaginale, anale, orale). Durante la visita ginecologica il medico vi informerà delle infezioni più comuni, di quali strumenti adoperare per evitarne il contagio compresi i vaccini di cui oggi si dispone o eventualmente quali terapie usare per curare o controllare infezioni come Chlamydia, Gonorrea, Sifilide, Herpes simplex, HPV ( papilloma virus), HIV, Epatite B e Epatite C.
I liquidi organici infetti ( sperma, secrezioni vaginali, sangue, saliva ) possono veicolare gli agenti responsabili delle varie malattie attraverso rapporti sessuali di qualsiasi tipo ( vaginale, anale, orale). Durante la visita ginecologica il medico vi informerà delle infezioni più comuni, di quali strumenti adoperare per evitarne il contagio compresi i vaccini di cui oggi si dispone o eventualmente quali terapie usare per curare o controllare infezioni come Chlamydia, Gonorrea, Sifilide, Herpes simplex, HPV ( papilloma virus), HIV, Epatite B e Epatite C.
Infertilità di coppia
La fertilità è un bene da tutelare e preservare sin dall’infanzia. Non tutti sanno che banali infezioni contratte in infanzia e giovane età, se trascurate, possono comportare conseguenze negative a lungo termine sulla fertilità. Ogni donna nasce con un numero predefinito di cellule uovo (riserva ovarica) che, con il passare del tempo, si riduce fino a esaurimento. Per questo motivo la fertilità delle donne si riduce progressivamente a partire prima ancora dei 30 anni con un calo molto significativo dopo i 40 anni.
L’infertilità riguarda il 15% delle coppie.
Una coppia che dopo un anno di rapporti regolari e non protetti non riesce a concepire è in genere considerata infertile. Non bisogna dimenticare però che una non trascurabile percentuale di coppie riesce ad avere un figlio dopo due anni di tentativi per cui molti preferiscono parlare di infertilità dopo 24 mesi (secondo i criteri dell’Organizzazione Mondiale della Sanità).
Le cause di infertilità sono numerose e di diversa natura.
Il fumo, l’obesità o l’eccessiva magrezza, diverse sostanze ambientali come i derivati delle plastiche e degli idrocarburi, la sedentarietà e perfino l’eccessiva attività fisica sono alcuni tra i principali fattori di rischio modificabili, capaci di influenzare la salute sessuale e riproduttiva di un individuo. Per alcune cause si può intervenire con diagnosi tempestive, cure farmacologiche e terapie adeguate, ma anche con la prevenzione e l’informazione.
Le cause più frequenti di infertilità, sia maschile che femminile, sono rappresentate dalle infezioni sessualmente trasmesse. Nel corso degli ultimi anni si è registrato un incremento delle patologie acute e croniche della sfera riproduttiva.
Tra le donne sono aumentate alterazioni tubariche, malattie infiammatorie pelviche, fibromi uterini, endometriosi, alterazioni ormonali e ovulatorie.
Tra gli uomini sono aumentati, invece, le condizioni che alterano la produzione ormonale, riducono il testosterone e modificano la struttura e funzione del testicolo, come varicocele, criptorchidismo, malformazioni genitali, infiammazioni testicolari, patologie prostatiche (tratto da Salute Riproduttiva – Ministero della Salute).
L’infertilità riguarda il 15% delle coppie.
Una coppia che dopo un anno di rapporti regolari e non protetti non riesce a concepire è in genere considerata infertile. Non bisogna dimenticare però che una non trascurabile percentuale di coppie riesce ad avere un figlio dopo due anni di tentativi per cui molti preferiscono parlare di infertilità dopo 24 mesi (secondo i criteri dell’Organizzazione Mondiale della Sanità).
Le cause di infertilità sono numerose e di diversa natura.
Il fumo, l’obesità o l’eccessiva magrezza, diverse sostanze ambientali come i derivati delle plastiche e degli idrocarburi, la sedentarietà e perfino l’eccessiva attività fisica sono alcuni tra i principali fattori di rischio modificabili, capaci di influenzare la salute sessuale e riproduttiva di un individuo. Per alcune cause si può intervenire con diagnosi tempestive, cure farmacologiche e terapie adeguate, ma anche con la prevenzione e l’informazione.
Le cause più frequenti di infertilità, sia maschile che femminile, sono rappresentate dalle infezioni sessualmente trasmesse. Nel corso degli ultimi anni si è registrato un incremento delle patologie acute e croniche della sfera riproduttiva.
Tra le donne sono aumentate alterazioni tubariche, malattie infiammatorie pelviche, fibromi uterini, endometriosi, alterazioni ormonali e ovulatorie.
Tra gli uomini sono aumentati, invece, le condizioni che alterano la produzione ormonale, riducono il testosterone e modificano la struttura e funzione del testicolo, come varicocele, criptorchidismo, malformazioni genitali, infiammazioni testicolari, patologie prostatiche (tratto da Salute Riproduttiva – Ministero della Salute).
Patologie uterine o ovariche
La visita ginecologica annuale corredata da una ecografia della pelvi ci consente di rilevare e gestire precocemente eventuali alterazioni dell’apparato genitale interno sia benigne che maligne. Il tumore del collo dell’utero come anche il tumore dell’endometrio, per esempio, se intercettati nelle loro fasi iniziali oggi possono essere eradicati definitivamente senza incorrere in interventi particolarmente mutilanti per la donna e senza comprometterne per sempre la fertilità.
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Prevenzione Ginecologica
PAP TEST e
HPV-DNA TESTIl Pap test (test di Papanicolaou, dal cognome del medico che lo ha inventato) e il test per il Papilloma virus (HPV-DNA test) sono due esami di screening, che si effettuano cioè anche in donne sane senza alcun segno di possibile malattia.
Lo scopo di questi esami è di individuare precocemente tumori della cervice uterina o specifiche alterazioni, sempre a livello delle cellule del collo dell’utero, che col passare del tempo potrebbero diventare tali. Prima dello sviluppo dell’HPV-DNA test, per questi screening veniva impiegato il solo Pap test, eseguito ogni 3 anni, il cui utilizzo nelle donne dopo l’inizio dell’attività sessuale o comunque a partire dai 25 anni di età ha contribuito significativamente a ridurre la mortalità per tumore della cervice uterina. Oggi per le donne sopra i 30 anni si impiega l’HPV-DNA test e solo se questo dà un risultato positivo si effettua il Pap test, che quindi è diventato un esame di completamento.
Il Pap test si effettua con le stesse modalità di una visita ginecologica, durante la quale si applica lo speculum, uno speciale strumento che dilata leggermente l’apertura vaginale e permette di vedere il collo dell’utero e di effettuare un piccolo prelievo di materiale. L’operatore preleva una piccola quantità di secrezioni dal collo dell’utero tramite un piccolo spazzolino e poi le dispone su un vetrino, fissandole con uno spray apposito. Su questo campione, e nello specifico sulle cellule esfoliate dal tessuto di rivestimento della cervice nella parte che sporge nel canale vaginale, si farà l’esame citologico in laboratorio, esaminandolo con appositi metodi di colorazione e un approfondito esame computerizzato. (tratto da AIRC)
Il Pap test si effettua con le stesse modalità di una visita ginecologica, durante la quale si applica lo speculum, uno speciale strumento che dilata leggermente l’apertura vaginale e permette di vedere il collo dell’utero e di effettuare un piccolo prelievo di materiale. L’operatore preleva una piccola quantità di secrezioni dal collo dell’utero tramite un piccolo spazzolino e poi le dispone su un vetrino, fissandole con uno spray apposito. Su questo campione, e nello specifico sulle cellule esfoliate dal tessuto di rivestimento della cervice nella parte che sporge nel canale vaginale, si farà l’esame citologico in laboratorio, esaminandolo con appositi metodi di colorazione e un approfondito esame computerizzato. (tratto da AIRC)
Visita ginecologica
L’incontro con la figura del ginecologo rappresenta prima ancora che un esame clinico un momento di sensibile ascolto e di intima condivisione di problematiche sia sessuali che fisiche che appartengono a un vissuto che la paziente avverte con particolare pudore. La visita prevede innanzitutto l’esposizione della propria storia personale e poi la valutazione fisica dell’apparato genitale interno ed esterno seguita da una ecografia pelvica, se possibile transvaginale, e lì dove necessario anche da un Pap Test. A completamento di tutto questo si effettua la palpazione delle mammelle e si forniscono istruzioni su quali attenzioni la paziente debba continuare a mantenere per il proprio controllo senologico.
Ecografia pelvica
E’ un esame strumentale molto semplice che può essere eseguito sia per via transvaginale che per via transaddominale e che oggi completa sempre la visita ginecologica. Non è affatto doloroso e consente di valutare le caratteristiche degli organi pelvici interni quali vescica, utero e ovaie. E’ sempre utile sottoporsi a un’ecografia pelvica a tutte le età di una donna sia per scopi diagnostici che preventivi e in particolare è raccomandata nella postmenopausa perchè essenziale nel diagnosticare tumori che, se colti in fasi iniziali come quello dell’endometrio, oggi sono completamente curabili.
Tamponi vaginali
Il tampone vaginale è un esame diagnostico finalizzato alla ricerca di eventuali microrganismi responsabili di infezioni della vagina e della cervice uterina nonché del meato uretrale. Esso rappresenta uno strumento molto utilizzato nella diagnosi di malattie spesso a trasmissione sessuale e nell’individuazione di trattamenti specifici a debellare il patogeno identificato.
In gravidanza poi il significato preventivo di un tampone vagino – rettale è ancora più importante. Serve infatti a individuare la possibile presenza di un microrganismo, lo Streptococco beta-emolitico di gruppo B, e impostare un’adeguata terapia antibiotica in travaglio di parto a protezione del neonato.
In gravidanza poi il significato preventivo di un tampone vagino – rettale è ancora più importante. Serve infatti a individuare la possibile presenza di un microrganismo, lo Streptococco beta-emolitico di gruppo B, e impostare un’adeguata terapia antibiotica in travaglio di parto a protezione del neonato.
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Prevenzione Ginecologica
Contraccezione
Riflettere sulla contraccezione è compito di ogni società che si fa carico di educare i giovani a una sessualità libera e consapevole che li protegga da gravidanze non programmate e da malattie che si trasmettono con i contagi genitali.
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Prevenzione Ginecologica
Contraccezione
Riflettere sulla contraccezione è compito di ogni società che si fa carico di educare i giovani a una sessualità libera e consapevole che li protegga da gravidanze non programmate e da malattie che si trasmettono con i contagi genitali.
Informazione corretta e facile accessibilità sono presupposti irrinunciabili per la realizzazione di una cultura della prevenzione contraccettiva a garanzia del benessere psicofisico e della serenità della donna e delle coppie e a tutela del suo diritto alla salute sessuale e riproduttiva.
La consulenza contraccettiva spesso è affidata al primo incontro con il ginecologo che rispettosamente si informa sul tipo di relazioni sessuali che la paziente intrattiene, sulla frequenza dei rapporti e sulla varietà dei partner, su possibili patologie familiari o eventuale abitudine al fumo e stabilirà cosa sia più opportuno assumere; ogni scelta contraccettiva è sempre concordata con la paziente e personalizzata in base alle sue proprie esigenze.
La consulenza contraccettiva spesso è affidata al primo incontro con il ginecologo che rispettosamente si informa sul tipo di relazioni sessuali che la paziente intrattiene, sulla frequenza dei rapporti e sulla varietà dei partner, su possibili patologie familiari o eventuale abitudine al fumo e stabilirà cosa sia più opportuno assumere; ogni scelta contraccettiva è sempre concordata con la paziente e personalizzata in base alle sue proprie esigenze.
ORMONALE
Estroprogestinici (contengono sia estrogeni che progestinici)
- PILLOLA: è una compressa che viene assunta per bocca dalle donne tutti i giorni alla stessa ora. Contiene piccole quantità di estrogeni e progesterone (gli ormoni sessuali femminili) in grado di inibire lo stimolo all’ovulazione da parte dell’ipofisi e alla crescita dell’endometrio (quel rivestimento all’interno della cavità uterina deputato ad accogliere la gravidanza). E’ molto sicura dal punto di vista contraccettivo (99%) ma richiede molta costanza nell’assunzione. Ne esistono diversi tipi con differenti dosaggi e combinazioni ormonali. La consulenza contraccettiva con il ginecologo servirà proprio alla scelta della più adeguata dopo aver escluso controindicazioni come il fumo di sigaretta e la familiarità per patologie tromboemboliche.
- CEROTTO TRANSDERMICO: si tratta di un vero e proprio cerotto adesivo che può essere applicato in qualsiasi zona del corpo che abbia almeno un centimetro di spessore adiposo, generalmente si usa schiena, glutei o interno coscia. Rilascia gradualmente estrogeni e progesterone che vengono assorbiti attraverso la pelle. Si sostituisce ogni settimana per tre volte con una settimana di pausa in cui arriva il flusso mestruale (praticamente lo si indossa tre settimane su quattro e dopo una settimana di pausa si ricomincia). Si può fare la doccia, si può praticare attività sportiva compresa il nuoto senza che perda efficacia. E’ molto sicuro dal punto di vista contraccettivo quanto gli altri presidi estroprogestinici (pillola e anello vaginale).
- ANELLO VAGINALE: è un anello flessibile e trasparente del diametro di cinque cm circa; rilascia a piccole dosi estrogeni e progesterone che vengono assorbiti attraverso la mucosa vaginale con l’effetto di inibire centralmente lo stimolo all’ovulazione e conseguentemente la crescita dell’endometrio. Viene facilmente introdotto in vagina dalla donna stessa e rimosso dopo tre settimane; nella settimana di pausa arriva il flusso mestruale. E’ molto ben tollerato durante i rapporti sessuali anche se è ammessa la sua rimozione per brevissimi periodi (non superare tre ore). A parità di copertura contraccettiva ha il vantaggio rispetto agli altri estroprogestinici di ridurre il rischio di dimenticanza di assunzione se usato correttamente.
Progestinici (contengono solo progesterone)
- PILLOLA o MINIPILLOLA: cosiddetta anche costituita, rispetto alla classica pillola estroprogestinica, dalla sola quota di progesterone. E’ indicata in tutte quelle condizioni in cui non è consigliato esporsi agli estrogeni esogeni come per esempio in caso di disfunzioni della coagulazione o durante l’allattamento. Va assunta per bocca quotidianamente alla stessa ora e offre una copertura contraccettiva del 95% circa. Agisce addensando il muco cervicale che così oppone maggiore resistenza al passaggio degli spermatozoi, alterando la qualità dell’endometrio nonché bloccando l’ovulazione. Come per la pillola combinata prima di intraprenderne l’assunzione è raccomandato sottoporsi a una visita ginecologica con ecografia ed eseguire eventuali esami ematochimici.
- SPIRALE MEDICATA AL PROGESTERONE: si tratta di un dispositivo intrauterino a rilascio graduale di progesterone. Oltre che un corpo estraneo capace di creare un ambiente ostile a un eventuale annidamento già di per sè, la presenza di progesterone altera la crescita dell’endometrio e addensa il muco endocervicale ostacolando la risalita degli spermatozoi. E’ molto ben tollerata e viene introdotta ambulatorialmente dal ginecologo con il flusso mestruale in atto. e allo stesso modo sempre così agevolmente viene rimossa. Ha durata variabile da tre a cinque anni a seconda del tipo di dispositivo e assicura una garanzia contraccettiva del 99%. Durante i primi mesi dopo l’inserimento può causare rari episodi di spotting come anche la scomparsa completa della mestruazione per lunghi periodi ragione per cui diventa spesso il rimedio di scelta in condizioni di menometrorragie disfunzionali, ossia in assenza di una causa organica che giustifichi una anormale perdita di sangue uterina. Trascorso un mese dall’applicazione è buona norma sottoporsi a un’ecografia transvaginale di controllo.
- IMPIANTO SOTTOCUTANEO: più diffuso in altri paesi rispetto all’Italia consiste in un bastoncino di silicone di 4 cm circa di lunghezza a rilascio continuativo di progesterone. Va inserito ambulatorialmente dal ginecologo sotto la cute, solitamente sul braccio, con un pò di anestesia locale e assicura una durata contraccettiva di tre anni con garanzia di efficacia del 99%; con la stessa modalità si rimuove .Il rilascio di progesterone agisce a livello uterino modificando le caratteristiche del muco cervicale e dell’endometrio.
NON ORMONALE
Condom
Più comunemente chiamato preservativo o profilattico offre il vantaggio, oltre la copertura contraccettiva, di proteggere dal rischio di contagio di malattie a trasmissione sessuale. Si usa estemporaneamente e ha un’affidabilità del 95%. Può rompersi e per questo costringere le donne ad altri rimedi di contraccezione cosiddetti di emergenza.
- SPIRALE AL RAME: viene introdotta ambulatorialmente dal ginecologo durante la mestruazione. Non contenendo ormoni non altera nulla del normale ciclo ovulatorio e mestruale; la sua presenza all’interno della cavità uterina ci ottiene un effetto contraccettivo, stimato pari agli altri presidi, sia attraverso un’azione di rallentamento degli spermatozoi da parte del rame di cui è costituita sia per la creazione di un impedimento meccanico a un eventuale annidamento. Il vantaggio principale, oltre all’elevata efficacia contraccettiva, è sicuramente il fatto che, a differenza di una pillola, non richiede un’assunzione quotidiana a rischio di dimenticanza, ma è bene ricordare che non protegge da malattie sessualmente trasmesse.
Contraccezione di emergenza – pillola del giorno dopo
Dopo un rapporto sessuale non protetto è possibile ricorrere alla contraccezione di emergenza, un intervento che ha lo scopo di evitare una gravidanza indesiderata, se usato tempestivamente. Abbiamo a disposizione due tipi di compresse entrambe da assumere una sola volta quanto prima possibile dopo un rapporto non protetto ; la cosiddetta pillola del giorno dopo a base di progestinico Levonorgestrel va assunta entro 72 ore e la cosiddetta pillola dei cinque giorni dopo a base di Ulipristal acetato va assunta entro 120 ore. Agiscono nel posticipare il momento ovulatorio e sono tanto più efficaci quando il rapporto sessuale a rischio avviene non in prossimità dell’ovulazione stessa. Possono alterare le caratteristiche del successivo ritmo mastruale ed è buona norma eseguire un test di gravidanza in caso di mancata comparsa della mestruazione attesa.